L’opera è stata donata al Comune ed è stata realizzata su disegno di un esule istriano. Sarà collocata in piazza della Repubblica. L’assessore Carmela Rozza: segnale politico

Sarà una stele alta quattro metri, in pietra, il monumento che ricorderà la tragedia delle Foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati a Milano. La giunta ha accolto la donazione del Comitato Pro-Monumento che si era costituito presso il comitato provinciale dell’Associazione Nazionale venezia Giulia e Dalmazia.
Il monumento troverà posto su un’area verde in piazza della Repubblica, all’angolo con viale Vittorio Veneto. Per vent’anni, sarà lo stesso Comitato a prendersi cura della manutenzione dell’opera che è stata realizzata su disegno di un esule istriano, lo scrittore, giornalista e grafico Piero Tarticchio che nella tragedia delle Foibe ha perso sei familiari, tra cui il padre.
Nella parte superiore, un bassorilievo sarà sintesi della tragedia a lungo ignorata. Sarà scolpito un uomo in fondo ad una foiba, immagine simbolo della sofferenza e del martirio di migliaia di italiani che furono protagonisti degli eccidi e della pulizia etnica avvenuti a Trieste, Gorizia e in Istria tra i 1943 e il 1947. A lato, l’epigrafe: «A perenne memoria dei martiri delle Foibe, degli scomparsi senza ritorno e dei 350.000 esuli dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia». Plaude alla notizia il presidente provinciale Anpi, Roberto Cenati: «Un fatto positivo — commenta —. La tragedia delle Foibe ha sempre costituito uno dei drammi del Novecento e il fatto che Milano, città medaglia d’oro della Resistenza, ospiti questo monumento ai martiri delle Foibe e agli esuli è un segnale di grande importanza per una società che tende a vivere troppo nel presente e a dimenticare il passato, ma senza memoria del passato è difficile avere un futuro».
L’assessore ai Lavori Pubblici, Carmela Rozza, precisa: «Il luogo individuato per la collocazione risponde a tutte le esigenze. Il sindaco aveva scritto al Comitato la disponibilità ad accettare la donazione. Siamo arrivati ad oggi, perché un mese fa la stele non era ancora pronta». Quanto al ritardo con cui si arriva ad un luogo per la memoria, puntualizza: «La domanda vera è perché non è stata accolta la donazione dalla precedente amministrazione. La stele ha un alto valore simbolico, con essa la città di Milano riconosce al cento per cento il sacrificio di questi italiani che colpevolmente la sinistra, il Pci innanzi tutto, per molti anni ha negato. È il giusto riconoscimento al sacrificio dei tanti italiani che con la fine della guerra divennero a loro volta vittime».
Le foibe sono cavità carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo. È in quelle voragini dell’Istria che furono gettati, vivi e morti, quasi diecimila italiani. Una tragedia in tre tempi, prima all’indomani dell’8 settembre 1943, con la rappresaglia dei partigiani slavi contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Nella primavera del 1945, con l’arrivo delle truppe del Maresciallo Tito. E infine nel febbraio 1947 con la ratifica del trattato di pace e la cessione di istria e Dalmazia alla (allora) Jugoslavia. Trecentocinquantamila persone si trasformano in esuli.
Posted on March 29, 2016