“Con l’Italia abbiamo delle eccellenti relazioni politiche, economiche, ma gli investimenti sono ancora al di sotto del potenziale reale dei due paesi”. Afferma Damir Grubiša, ambasciatore di Croazia in Italia, durante il nostro colloquio (intervista pubblicata nell’edizione cartacea di Tribuna Economica il 27-07-2015).
“Il governo croato ha varato due anni fa’ un catalogo molto dettagliato di strumenti a beneficio dell’investitore straniero, non solo partendo dalla detassazione completa oppure notevoli sconti sulle tasse – prosegue l’ambasciatore – ma anche stimoli diretti dal governo per l’ apertura di ogni nuovo posto di lavoro, inoltre anche dei stimoli diretti per la costruzione di impianti e di facilita’ industriali”. Questo e’ ancora piu’ significante nelle aree depresse, dove c’e una disoccupazione piu’ spiccata che nelle aree, cioe’ contee a maggior reddito. “Inoltre – continua Damir Grubiša -, sono state istituite delle nuove agenzie e dei sportelli per agevolare l’ investitore straniero e per snellire l’ iter burocratico, e i primi frutti gia’ si stanno raccogliendo”.
Ambasciatore Grubiša, qual è l’attuale situazione economica croata?
Dopo otto semestri di recessione, dal 2010, finalmente la situazione e’ cambiata in meglio. infatti si registrano dati importanti nella crescita del Pil, che negli ultimi due semestri sta crescendo del 0,5%. E’ una novita’ importante, anche perche’ il semestre attuale, iniziato a luglio, fa prevedere un’ulteriore crescita sia sul piano industriale, nelle esportazioni ed infine nel settore che ora e’ uno dei settori piu’ propulsivi e piu’ interessanti per la Croazia: si tratta del turismo, che nel primo semestre di quest’anno e’ cresciuto dell’8 %, tenendo conto che si tratti della crescita avvenuta durante la bas stagione. Come per tutto il Mediterraneo, l’apice dell’affluenza turistica si raggiunge a luglio e ad agosto. Con le crisi nel bacino Mediterraneo, specialmente nei paesi del Maghreb e in Grecia, ci si aspetta una maggiore affluenza di turisti europei nelle destinazioni turistiche adriatiche. Pero’, tenendo presente che la crescita industriale nell’ultimo semestre e’ stata del 10 %, e le esportazioni hanno perfino superato il 10%, si puo’ dedurre che ora per la Croazia si sta aprendo una nuova pagina di recupero economico. E poi, tornando al turismo, e’ il turismo che alimenta il Pil nazionale con circa il 16%, non affatto trascurabile nei tempi che corrono.
La Croazia è da pochi anni entrata nell’Ue. A vostro avviso, che cosa dovrebbe insegnare la vicenda Grecia?
in primo luogo, noi siamo ancora abbastanza lontani dall’euro. Se questa tendenza positiva degli ultimi due semestri continuasse, potremmo dedurre che con le riforme del settore pubblico, dell’economia in generale, con le privatizzazioni ancora da concludere e con il consolidamento del sistema finanziario, ci vorranno ancora una decina d’anni per soddisfare i criteri per accedere alla zona euro e per sostituire la nostra valuta nazionale, la kuna, con l’ euro. in piu’, c’e il problema del debito con l’estero, che adesso ammonta al 87% del Pil annuo, e che dovrebbe essere considerevolmente ridotto. l’indebitamento del paese e’ la barriera piu’ grossa da superare, ma non e’ da sottovalutare neanche’ la spesa pubblica, come nel caso della Grecia. Solo che da noi la spesa pubblica, quella sociale, previdenziale e sanitaria e’ molto al di sotto di quello che era la spesa pubblica Greca. il problema e’ la disoccu- pazione, gli sussidi e le pensioni, ma non per l’ammontare delle singole pensioni come in Grecia, ma per il numero totale dei pensionati causato dalla guerra, dalla deindustrializzazione del paese, dalle privatizzazioni non troppo trasparenti, da un suficit burocratico che bisogna snellire. la Grecia e il suo esempio e’ un monito anche’ per noi, ma anche’ per tutti quei paesi dell’ Unione Europea che eccedono nella spesa pubblica al di sopra delle proprie capacita’. „Grecia docet“, potremmo dire, ognuno nel proprio cortile….
A proposito di Europa: quali sono le azioni che il Paese sta portando avanti in ambito Ue?
la Croazia insiste sulla solidarieta’ come punto chiave dell’ unita’ europea. Se non c’e solidarieta’ e sostegno per quelli che sono in coda, allora non c’e quel senso di unita’ che le popolazioni, i cittadini europei si aspettano. Per esempio, la Croazia e’ per il Pil per capita molto al di sotto della media dell’ UE, che’ e’ ora circa di 18.000,00 euro per cittadino europeo. Da noi siamo appena ai 12.000,00 euro, tendendo contro che c’e una disparita’ territoriale, per cui la citta’ di Zagabria e’ al di sopra della media europea, ma le altre 19 contee sono molto al di sotto, e per questo dovranno usufruire del sostengo dei fondi strutturali e di coesione. E quando parliamo di solidasa basrieta’, proprio la Croazia e’ disposta ad accogliere una quota piu’ alta di profughi – immigranti di quel che la UE ha designato per ogni paese membro. inoltre, la Croazia ha messo a disposizione, sua sponte, una unita’ della nostra guardia costiera all’italia per far fronte alla marea di immigranti che lambiscono le coste italiane, ritenendo questo un obbligo al quale ogni paese europeo deve rispondere per aiutare quelli che subiscono l’ onere di questa migrazione di massa. E noi vorremmo che questo nostro esempio venisse imitato con piu’ buona volonta’ e prontezza. E poi, lavoriamo strettamente con l’italia per mettere su la macro regione adriatico-ionico, che riteniamo un correttivo molto importante all’asse baltica e all’asse danubiana dell’ UE.
Come stanno cambiando gli Ide da e verso il Paese?
la Croazia vuole essere un paese che attrae gli investimenti diretti, e per questo ha messo su un meccanismo di incentivi per stimolare gli investitori esteri a venire in Croazia. Pero’ c’e’ ancora una riluttanza, specialmente tra gli italiani, e cosi l’italia e’ il nostro partner principale con circa 4 miliardi di euro di valore del commercio, dunque al primo posto; al secondo posto e’ come numero di turisti stranieri che visitano il paese, mentre l’ italia e’ solo settima per il valore degli investimenti nel paese. E chiaro che gli investitori si sentano piu’ sicuri ora che la Croazia e’ entrata a far parte dell’ UE, perche’ c’e’ la normativa europea che tutela sia gli investimenti che il business in generale. abbiamo avuto, nel recente passato, degli ottimi esempi reinvestimenti diretti italiani nell’ economia del paese, specialmente nel settore degli idrocarburi, dell’ industria del legno, e anche nel turismo. Ma purtroppo con la crisi in italia e’ venuto meno l’ interesse dell’ investitore italiano che si orienta verso i mercati con costi minori, per quel che riguarda il redito medio dei lavoratori. Ci aspettiamo nei tempi che vengono maggior interesse da parte italiana, anche prendendo in considerazioni i vantaggi comparativi del territorio croato e della mano d’opera: la vicinanza e l’agevolazione di buone connessioni autostradali, rotte marine che collegano le due coste, e poi la mano d’opera altamente qualificata e la conoscenza della lingua italiana, specialmente sulla costa adriatica.
Per diversi motivi la Croazia non partecipa ad Expo Milano. Quale messaggio vi sarebbe piaciuto lanciare alla manifestazione?
la Croazia ha deciso di non partecipare all’Expo Milano per via dei danni catastrofici delle alluvioni durante l’autunno scorso. abbiamo devoluto tutti i fondi dedicati all’Expo per la ricostruzione di migliaia di case, centinaia di centri abitati che sono stati colpiti da un’ alluvione che si annovera tra le peggiori che hanno colpito il paese. il messaggio che avremmo voluto lanciare, sia all’Expo che in altre sedi, e che dobbiamo sfruttare tutto il nostro potenziale naturale, sociale e umano per economizzare nella produzione del cibo, che diventa una materia di importanza strategica mondiale. la Croazia si e’ associata all’ italia e agli altri paesi che hanno promosso la dieta mediterranea, e cibarsi sanamente vuol dire usare le proprie risorse naturali con economia, parsimonia, e tendendo conto delle generazioni che verranno dopo di noi. la Croazia dispone di ricchezze naturali in questo senso, dalle capacita’ idriche che sono tra le prime in Europa, dal potenziale produttivo dell’eolico e del fotovoltaico che inducono ad una produzione sana, al risparmio delle energie naturali ed umane, per una nutrizione sana, equilibrata, senza sprechi e senza perdita’ di risorse che sono gia’ tanto poche nel mondo d’oggi.
Posted on October 20, 2015