Omaggio mercoledì 20 al ‘Tartini’ di Trieste al compositore e ricercatore plurilingue, scomparso nel 2014 e autore di musica da camera, sinfonica e per voce umana

Compositore, linguista, intellettuale e animatore culturale, Pavle Merkù è stato probabilmente il più importante ricercatore etnomusicologico del confine orientale, avendo registrato e trascritto centinaia di canti delle parlate dialettali slovene della Val Resia, del Natisone, del Torre, del Cornappo e del Carso Triestino. Scomparso nell’ottobre 2014, mercoledì 20 sarà ricordato con un’affettuosa dedica dal Conservatorio Tartini di Trieste, e in particolare dalla classe di composizione, nel concerto in programma alle 20.30 in Sala Tartini.
‘Omaggio a Pavle Merkù’ offrirà un’ampia panoramica, per strumento solista e per duo strumentale, dell’arco creativo del compositore: scorreranno oltre cinquant’anni della traiettoria stilistica segnata negli anni ’50 dalle tendenze post-dodecafoniche e quindi approdata ad una sintesi omogenea quanto personale. Un posto di primo piano, nella composizione del maestro Merkù, ha certamente occupato la produzione strumentale, sviluppatasi in parallelo alla scrittura vocale e corale ed eseguita in tutti i continenti.
Negli ultimi anni della sua vita Merkù aveva fatto dono della sua visita agli allievi del conservatorio di Trieste e, in quell’occasione, aveva saputo comunicare, con la lucidità e l’eleganza anche verbali che gli erano proprie, le radici e le ragioni del suo sguardo artigianale ed estetico. A distanza di pochi anni dall’ultima visita, gli studenti stessi si propongono di onorare la memoria di Pavle Merkù in un concerto a lui dedicato. All’omaggio degli studenti si affianca il tributo affettuoso e grato dei molti docenti che hanno avuto modo di frequentare musica, generosità e intelligenza.
Classe 1927, nato da padre sloveno, madre italiana e con una nonna tedesca, Pavle Merkù – padre di Andro, noto conduttore e imitatore di fama nazionale – si è laureato in Filologia slava a Lubiana e in Lettere moderne a Roma. Ha studiato violino con il padre e con Cesare Barison, composizione con Ivan Grbec e Vito Levi, ambedue allievi di Antonio Smareglia. Responsabile dei programmi musicali per Rai Fvg – redazione slovena, ha composto musica da camera e sinfonica, ma ha rivolto l’attenzione soprattutto alla voce umana, scrivendo Lieder, cantate per voci soliste e/o coro, gruppi strumentali o orchestra, l’opera lirica La Libellula e musica per coro a cappella su testi greci, latini, sloveni, italiani, friulani e sardi.
Posted on May 21, 2015