E’ possibile consultare e scaricare gratis tutti i documenti diplomatici italiani sulla prima guerra mondiale ( 1914-1918) accendendo al sito http://www.farnesina.ipzs.it/home/.
I documenti relativi al periodo indicato sono quelli della quinta serie.
l. Il primo della Serie V, relativa agli anni 19141918 -abbraccia il periodo compreso tra la comunicazione ai diplomatici stranieri della neutralità dell’Italia e la morte del marchese di San Giuliano: 2 agosto-16 ottobre 1914.
I documenti pubblicati sono tratti quasi esclusivamente dai fondi dell’Archivio Storico del Ministero degli Esteri e precisamente dagli Archivi di Gabinetto, della Cifra e della Direzione Generale degli Affari Politici. I telegrammi in arrivo (Regg, n. 384, 335, 386, 387) sono compresi tra i nn. 7078 e 9961, quelli in partenza (Regg. nn. 378, 379) tra i numeri 4474 e 5882.
La corrispondenza privata tra il Di San Giuliano e il Salandra è tratta dal cosiddetto fondo Salata, attualmente in deposito presso la Segreteria della Commissione per la Pubblicazione Documenti Diplomatici.
Il secondo della quinta serie raccoglie il materiale relativo al periodo compreso tra l’assunzione dell’inte1·im degli Esteri da parte del presidente del Consiglio Salandra (17 ottobre 1914), all’indomani della morte del ministro di San Giuliano, e il 2 marzo 1915, giorno in cui Salandra e Sonnino, dopo aver ricevuto l’assenso di Vittorio Emanuele III, presero la decisione di iniziare a Londra la trattativa con le Potenze dell’Intesa per concordare le condizioni dell’intervento dell’Italia in guerra al loro fianco. Esso si riferisce pertanto a quella fase ‘cruciale della neutralità italiana durante il primo conflitto mondiale, nel corso della quale furono ulteriormente vagliate le alternative possibili, così com’era stato già fatto tra l’agosto e l’ottobre 1914, e dopo un profondo riesame della situazione condotto dal nuovo ministro degli Esteri, Sonnino, si giunse dapprima alla decisione, presa ai primi di dicembre dopo l’approvazione parlamentare delle • comunicazioni del governo • fatte da Salandra alla Camera il giorno 3, di tentare il negoziato con l’Austria-Ungheria sui compensi da attribuirsi all’Italia in base all’art. VII del trattato della Triplice Alleanza, e si arrivò rpoi, esperito inutilmente questo tentativo, alla decisione di intraprendere ~a trattativa con il .governo di Londra ch’era stata ilpotizzata in via preliminare con il sondaggio effettuato nell’agosto precedente.
La documentazione rilevante al fine di individuare, sul terreno diplomatico, il processo formativo di queste due decisioni è stata inserita nel volume con notevole larghezza, ma adeguato spazio è stato anche dedicato alle vicende albanesi, che videro in questo periodo l’occupazione di Saseno (30 ottobre) e quella di Valona (25 dicembre), di cui già il governo aveva iniziato la preparazione dopo la partenza del principe Wied da Durazzo (2 settembre) e la progressiva disgregazione dello Stato albanese nato dalle deliberazioni della Conferenza di Londra del luglio 1913; alla documentaz[one concernente le questioni balcaniche ed in particolare all’atteggiamento della Bulgaria, che veniva seguito con attenzione a Roma data la sua estrema rilevanza per la situazione in quel settore; infine al materiale sui rapporti con la Romania che approdarono all’accordo segreto di Bucarest del 6 febbraio 1915 con il quale le due parti si impegnavano per quattro mesi ad agire solidalmente per una difesa comune in caso d’un attacco austro-ungarko contro una di esse. Soltanto su quest’ultimo materiale la scelta è stata necessariamente più rigorosa perché il numero dei dispacci provenienti dalla Legazione a Bucarest, soverchiando quello in arrivo dalle sedi principali per l’inclinazione del ministro Fasciotti a scrivere molto, avrebbe creato una sproporzione non rispondente all’importanza che quella Legazione e il rapporto con la Romania avevano rispetto alle rappresentanze maggiori e al rapporto sia con Vienna e Berlino che con Londra, Parigi e Pietrogrado.
Poco spazio è stato invece riservato ai rapporti con l’Impero ottomano perché, dopo il suo ingresso nel conflitto, essi si frantumano in una serie di incidenti locali, che per essere illustrati avrebbero richiesto la pubblicazione di molte decine di documenti, mentre la loro incidenza sulle direttrici maggiori della politica estera italiana del periodo è pressochè nulla. Seguendo quindi i criteri generali che informano la raccolta (vedi prefazione al vol. I, serie prima) non si è proceduto all’inserzione nel volume di questo materiale.
Resta infine da segnalare che la corrispondenza diplomatica contenuta in questo volume, come del resto nel precedente, è quasi esclusivamente composta da dispacci telegrafici. E ciò non perché si siano privilegiati, nella scelta, i telegrammi rispetto ai rapporti ed ai telespressi, bensì perché tutte le comunicazioni importanti avvenivano esclusivamente per telegrafo nel senso che dei colloqui, anche assai importanti, che avevano con i .governanti delle sedi in cui erano accreditati, ambasciatori e ministri plenipotenziari riferivano con un unico sia pur lungo telegramma e non con un telegramma sintetico seguito .poi da un più diffuso rapporto. A determinare questo mutamento di una prassi assai consolidata, più che qualche difficoltà del servizio corrieri dovuta a cause belliche, è stata la necessità di comunicare tutto nel modo più rapido imposta dall’incalzare degli avvenimenti in tempo di guerra.
Così tutto il negoziato con gl’Imperi centrali è interamente consegnato nei telegrammi con cui Sonnino inviava le istruzioni ma anche i resoconti dei suoi colloqui con gli ambasciatori Biilow e Macchio, ed in quelli con cui Avarna e Bollati riferivano il contenuto dei colloqui da loro avuti con Berchtold, Burian e Jagow e le osservazioni ed i commenti che ritenevano di far pervenire a Roma. Data la natura strettamente segreta di questa corrispondenza fu introdotta una serie apposita di telegrammi di gabinetto, trasmessi con cifrario particolare, denominati c riservati speciali • (con abbreviazione in c T. gab. r. sp. • ). Ma naturalmente è parte integrante del materiale su questo negoziato, che costituisce la parte centrale del volume, il carteggio tra Salandra e Sonnino, di cui sono riprodotte tutte le lettere aventi un qualche riferimento alla politica estera, come lo è il carteggio, che fa quasi da contrappunto al precedente, tra Avarna e Bollati, i quali affidavano a lettere private, portate dal corriere in transito fra Vienna e Berlino, i loro sfoghi personali contro l’orientamento e la direzione politica del Ministero degli Esteri e del Governo.
2. I documenti utilizzati per la preparazione di questo volume provengono per la maggior parte dai fondi conservati nell’Archivio Storico del Ministero degli Esteri, e in misura più limitata da fondi particolari esistenti presso l’Archivio Centrale dello Stato (ACS), presso la Biblioteca Comunale c Ruggero Bonghi • di Lucera (BCL), e presso l’Archivio Sonnino di Montespertoli. In particolare, dai tre archivi esterni al Ministero provengono le lettere di Salandra e di Sonnino (sulla cui collocazione spesso in archivi diversi da quello del destinatario si trova precisa informazione nella prefazione al volume del Carteggio di Sonnino 1914-1916) e vari appunti e note del ministro degli Esteri. Infatti, alla sua morte, le carte personali che egli aveva conservato, non trovandosi tutte nella sua abitazione romana, finirono per restare divise in due tronconi: quelle ch’erano a Roma furono prelevate e versate nell’Archivio Storico del Ministero, quelle che Sonnino aveva trasferito nella villa di Montespertoli colà rimasero fino al loro rinvenimento all’inizio degli anni settanta. Se il prelevamento nell’abitazione romana fosse stato effettuato con più cura, si sarebbe scoperto, da una classificazione di tutto il suo archivio che Sonnino aveva fatto e che si trovava tra le sue carte romane, l’intera consistenza di tale archivio e, con opportune ricerche nelle altre due sue residenze, a tutti allora ben note, si sarebbe potuto recuperare subito il troncone di Montespertoli ed evitare sia la divisione sia l’oblio di questo importante fondo. Ma forse è stato un bene che ciò non si sia verificato, perché almeno le carte di Montespertoli sono rimaste escluse dal riordinamento de!lo Archivio Storico del Ministero compiuto alla fine degli anni venti, e si è potuta così conservare l’unica copia completa ora esistente delle veline originali di tutta la corrispondenza telegrafica del Ministero relativa agli anni della grande guerra.
Infatti que! riordinamento ha dato luogo a due inconvenienti per la ricerca sulla documentazione del periodo che qui interessa: il primo è la fusione delle carte dell’Archivio del Gabinetto con quelle dell’Archivio della Direzione degli Affari Politici, che, alterando l’ordinamento originario delle carte, ha generato confusione ed ha fatto perdere la nozione della gerarchia fra esse esistente; il secondo è la riproduzione a stampa delle serie telegrafiche di gabinetto e dei • riservati speciali • e la distruzione degli originali, cosa buona in sé, se fosse stata eseguita alla perfezione, ma nociva nella pratica per,ché la riproduzione contiene numerosi e gravi errori di stampa che vanno dai normali refusi, facilmente riconoscibili, a salti di righe, errori di date e di numeri di protocollo, fino alla mancanza di qualche dispaccio, saltato nella stampa, non altrettanto facilmente identificabili né correggibili, almeno fino al rinvenimento della serie originale esistente nell’Archivio Sonnino.
Pur con questi limiti, di cui era corretto rendere conto, i due fondi dell’Archivio delLa Cifra e di quello unificato del Gabinetto e della Direzione degli Affari Politici dell’Archivio Storico del Ministero hanno offerto la parte più cospicua della documentazione contenuta nel volume, mentre apporti documentari significativi sono venuti anche dalle già menzionate carte Sonnino e dai fondi speciali costituiti dalle cavte Aldrov,andi, dalle carte De Martino, dalle carte Avarna (contenenti anche l’intero carteggio con Bollati) dalle carte Imperiali e dagli archivi delle Ambasciate di Vienna e di Londra, ugualmente conservati nell’Archivio Storico. Del materiale proveniente dagli Archivi esterni al Ministero se n’è data indicazione in nota.
3. L’importanza sia in sede politica che in sede storica del periodo e delle decisioni che vi furono prese ha naturalmente portato alla conoscenza di una discreta parte del materiale qui pubblicato fin dal 1915. Il 20 maggio venne presentato alla Camera il Libro Verde n. 108 (Austria-Ungheria), seguirono le rivelazioni fatte dai sovietici nel 1917 e quelle contenute in volumi vari
al tempo della Conferenza della pace, poi quelle di alcuni protagonisti (Salandra, A:ldrovandi) e infine quelle ancor più numerose fatte dagli studiosi del secondo dopoguerra quando il tema neutralità-intervento divenne oggetto di vivo dibattito storiografico. Non potendo fare menzione di tutto il già pubblicato senza incorrere in omissioni pregiudizievoli, si è reso conto in nota, oltre che dei documenti già contenuti nel Libro Verde (con l’indicazione tra asterischi di parole o brani soppressi o modificati), delle sole pubblicazioni fatte dai protagonisti o relative ad essi. Vale a dire:
ANTONIO SALANDRA, La neutra’lità itaLiana 1914: Ricordi e pensieri, Milano, 1928;
ANTONIO SALANDRA, L’intervento 1915: Ricordi e pensieri, Milano, 1930;
IZ diario di Salandra, a cura di G.B. Gifuni, Milano, 1969;
SIDNEY SoNNINO, Diario 1914-1916, a cura di P. Pastorelli, Bari, 1972; SIDNEY SoNNINO, Carteggio 1914-1916, a cura di P. Pastorelli, Bari, 1974; FERDINANDO MARTrNr, Diario 1914-1918, a cura di G. De Rosa, Verona,
1966; LUIGI ALDROVANDI MARESCOTTI, Nuovi ricordi e frammenti di diario 1914-1919, Milano, 1938. Il carteggio Avarna-Bollati, lugLio 1914-maggio 1915, a cura di C. Avarna di Gualtieri, Napoli, 1953.
4. Le abbreviazioni usate sono quelle tradizionali della raccolta cui vanno aggiunte le poche specifiche di questo volume indicate in precedenza.
Occorre tuttavia richiamare l’attenzione del lettore su un particolare relativo all’ordinamento del materiale all’interno del volume. Secondo i criteri generali di questa raccolta i telegrammi in arrivo avrebbero dovuto essere collocati secondo l’ora di ricezione a Roma per rappresentare l’ordine nel quale al Ministero se ne prendeva visione. In effetti tale criterio, soprattutto nel caso di più telegrammi partiti contemporaneamente dalla stessa sede e giunti a brevi intervalli di tempo, dava luogo ad un ordine piuttosto casuale alterando spesso gravemente la sequenza logica in cui erano stati redatti, rispecchiata dal numero di protocollo di partenza. Si è pertanto preferito quest’ordine. Inoltre le lettere di cui era possibile stabilire l’ora, anche in modo approssimativo, sono state inserite nella sequenza cronologica di ciascuna giornata anziché concentrarle tutte in fondo a ogni giornata. E ciò per rendere più scorrevole la lettura dei documenti. Si è infine abbondato nelle note di rinvio da un documento all’altro, segnando anche il riferimento a documenti seguenti in modo da consentire, specie nel caso di istruzioni importanti impartite a più sedi, un facile reperimento delle risposte.
Milano, 1938;
Il carteggio Avarna Bollati, luglio 1914-maggio 1915, a cura di C. Avarna di Gualtieri, Napoli, 1953.
Col quarto volume inizia la raccolta dei Documenti Diplomatici Italiani relativa al periodo dall’entrata in guerra dell’Italia all’armistizio del 4 novembre 1918. Esso va dal giorno successivo alla dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria-Ungheria fino al 23 ottobre 1915.
Constatata l’impossibilità -di fronte alla complessità della trama diplomatica e alla sua grande fluidità in rapporto alla regione balcanica -di arrivare, com’era stato previsto in un primo tempo, fino al 31 dicembre 1915, si è scelta ,come data terminale quella del 23 ottobre 1915. La dichiarazione di guerra della Bulgaria alla Serbia e quelle conseguenti dell’Italia, della Russia e del Montenegro alla Bulgaria, nonchè la ritirata ,serba sotto la pressione dell’offensiva degli Imperi centrali segnano già da sole, infatti, una svolta politica e militare sul teatro di. guerra balcanico e nell’atteggiamento delle Potenze dell’Intesa di fronte alla nuova situazione che in quella regione veniva delineandosi.
2. I documenti ivi pubblicati sono tratti principalmente dall’Archivio Storico del Ministero degli Esteri e precisamente dai seguenti fondi:
a) telegrammi ordinari: in partenza registri nn. 403, 405, 407, 409; in arrivo registri nn. 406, 408, 410, 413;
b) telegrammi di gabinetto: in partenza vol. II n. 421, vol. III n. 422, molto deteriorato; in arrivo vol. II n. 415, molto deteriorato, vol. III n. 416, vol. IV n. 417, vol. V n. 418;
c) telegrammi di gabinetto riservati speciali: in partenza vol. II n. 428; il vol. III n. 429 risulta mancante sin dalla compilazione dell’inventario (anno 1946); in arrivo vol. II n. 425; il vol. III n. 426 risulta mancante sin dalla compilazione dell’inventario;
d) Carte del Segretario Generale, casella 74, che contiene le copie, firmate, delle relazioni del Segretario Generale De Martino al Ministro Sonnino (1914-1918). Di due di queste relazioni, non inserite nel volume perchè rinvenute troppo tardi, è data notizia in nota ai documenti n. 116 e n. 916.
Alle lacune causate dalla mancanza o dal deterioramento dei registri di telegrammi sopraindicati si è potuto rimediare, in buona misura, con ricerche negli archivi delle ambasciate a Londra e a Parigi e nelle raccolte per paesi e per questioni dell’Archivio Politico.
Dell’archivio dell’ambasciata a Londra, conservato integralmente e contenente anche un compendio di archivio politico (scelta di documenti essenziali ritrasmessi per conoscenza a Londra), sono stati esaminati i registri di telegrammi ordinari e di gabinetto in arrivo e in partenza, i rapporti e i carteggi politici contenuti nei pacchi nn. 303, 304, 305, 306 (il fascicolo n. 6 di quest’ultimo pacco, contenente, secondo l’indicazione del Repertorio generale, due sottofascicoli dal titolo: l) documenti vari sul Patto di Londra, 2) telegrammi sulle trattative del Patto di Londra, risulta mancante).
Dell’archivio dell’ambasciata a Parigi, molto meno ricco, è stata utilizzata soprattutto la cartella n. 72, pacco n. 42, contenente i rapporti politici.
3. Il materiale tratto dall’Archivio Storico del Ministero degli Affari Esteri è stato integrato con documenti conservati altrove e precisamente:
a) Archivio Centrale dello Stato.
Dal fascicolo • Carte Salandra • sono stati tratti alcuni documenti, lettere in gran parte, del Presidente del Consiglio o a lui dirette; essi recano l’indicazione di ques.ta origine.
b) Biblioteca Comunale di Lucera.
Dal fondo • Carte Salandra • di questa biblioteca proviene un gruppo di lettere, alcune delle quali erano già state pubblicate da B. VIGEZZI nel saggio I problemi della neutralità e deUa guerra nel carteggio Salandra-Sonnino
(1914-1917), Società Editrice Dante Alighieri, Milano, 1962, del che è data indicazione di volta in volta.
Per una sessantina di documenti (telegrammi di gabinetto in partenza) è stato fatto un richiamo al vol. S. SoNNINO, Diario, vol. II, Laterza, Bari, 1972, a cura di P. Pastorelli, quando figurano nel Diario ·con pari data e con testo identico a quelli tratti dall’Archivio del Ministero.
Il V della quinta serie, abbraccia il periodo 24 ottobre 1915-17 giugno 1916, si estende cioè dall’invasione della Serbia da parte degli eserciti bulgari alla sostituzione del secondo gabinetto Salandra (dimessosi il 10 giugno precedente) con quello presieduto dall’on. Boselli.
Il primo avvenimento importante di questo periodo fu la conclusione di lunghe trattative dell’Intesa per attrarre la Bulgaria dalla propria parte, ma la tenacia con cui i Serbi si rifiutarono di cedere parte dei territori conquistati col trattato di Bucarest (10 agosto 1913) all’eventuale futuro alleato, e lo scarso impegno che soprattutto da parte russa fu fatto per raggiungere tale risultato, rese le trattative inutili, e lo Zar dei Bulgari, Ferdinando, non poté avere altra scelta che lo schierarsi con gli Imperi Centrali: infatti per il popolo bulgaro il conflitto rappresentava un’ottima occasione per coronare le sue aspirazioni nazionali, e tutte le accuse di doppiezza che la propaganda del tempo rivolse al Sovrano bulgaro -argomento indispensabile durante il corso della guerra -sono dagli storici di oggi considerate per quello che erano, propaganda e nient’altro. Lo stesso articolo del trattato di Neuilly, in cui lo Stato bulgaro veniva considerato uno dei promotori dell’immane conflitto, non aveva alcun valore, ma era solo una ipocrita codificazione del vae victis. Del resto i contemporanei, che avevano seguito le trattative con lo Zar Ferdinando per entrare in guerra a fianco dell’Intesa, non furono abbagliati dall’apparenza: il ministro degli esteri francese, Delcassé, perdette la poltrona al Quai d’Orsay e l’insuccesso bulgaro ne fu una delle cause; ed in Gran Bretagna il 20 dicembre 1915 ai Comuni Lloyd George commentò negativamente l’azione del Gabinetto inglese, e la posizione del titolare del Foreign Office, Sir Edward Grey, ne uscì scossa. Il nostro ministro degli esteri, Sonnino, in tutta la faccenda aveva avuto una parte secondaria e non potè che seguire la strada degli alleati dell’Intesa.
La data finale della presente raccolta documentaria coincide, come s’è detto, con la caduta del gabinetto Salandra: provocata da lotte interne tra i partiti italiani, ebbe in Luigi Albertini, direttore del Corriere della Sera, ed uno dei massimi protagonisti del nostro rn.tervento, un giudice severissimo. È doveroso aggiungere che alle cause politiche si aggiunsero le ripercussioni della Stratexspedition austro-ungarica contro lo schieramento dell’esercito italiano sugli Altipiani, il cui successo iniziale produsse un’impressione profonda nell’opinione pubblica del nostro paese.
Nei sette mesi e mezzo coperti dalla raccolta contenuta nel V volume si svolsero altri avvenimenti internazionali e militari assai importanti che produrranno i loro effetti più tardi: il salvataggio dei resti dell’esercito serbo compiuto prevalentemente dalla flotta italiana anche se nel dopoguerra si avrà una odiosa polemica con la Francia su chi avesse avuto maggior merito in quella drammatica ricorrenza; l’occupazione del Montenegro da parte austriaca, gli inizi della campagna macedone, con lo sbarco a Salonicco di forze dell’Intesa, che nei primi tempi non trattenne l’intervento della Bulgaria, ma agì come arma di pressione sulla Grecia il cui governo era riluttante ad abbandonare la neutralità. E ancora le esitazioni del governo rumeno ad entrare in guerra contro l’Austria-Ungheria, il malumore dei nostri alleati verso l’Italia che non dichiarava la guerra alla Germania mettendosi in contrasto con gli impegni del Patto di Londra ecc.: insomma in quei sette mesi entrano in gioco altre forze che allargando il conflitto nello spazio cercheranno di abbreviarlo nel tempo. E si cominciano a sentire anche i primi scricchiolii della Russia Imperiale.
I documenti ivi riuniti provengono per la massima parte dai fondi conservati nell’Archivio Storico del Ministero degli Affari Esteri, in particolare dall’Archivio della Cifra, da quello unificato del Gabinetto e della Direzione Generale degli Affari Politici -per il cui ordinamento si rimanda al vol. II di questa serie -e da quello dell’ambasciata di Londra. Le lettere di Salandra e di Sonnino provengono dalla Biblioteca Comunale «Ruggero Bonghi » di Lucera (BCL) e dall’Archivio Sonnino di Montespertoli.3. -Come nei volumi precedenti anche in questo volume alcuni dei documenti pubblicati erano già noti. I riferimenti all’edito sono stati limitati alle sole pubblicazioni fatte direttamente da protagonisti e a quelle contenenti materiale relativo ad essi. Esse sono:
S. SoNNINO, Diario 1914-1916, a cura di P. Pastorelli, Bari, 1972;
S. SoNNINO, Carteggio 1914-1916, a cura di P. Pastorelli, Bari, 1974;
L. ALDROVANDI MARESCOTTI, Nuovi ricordi e frammenti di diario 1914-1919, Milano, 1938;
L. ALBERTINI, Epistolario 1911-1926, Milano, 1968.
Il VI della quinta serie si riallaccia al precedente che termina al 17 giugno 1916, ed arriva al 31 dicembre di quell’anno: si colma così la lacuna che esisteva nella serie stessa la quale include tutto il periodo della guerra 1914-18.
I sei mesi e mezzo coperti dalla documentazione contenuti nel VI volume della quinta serie sono ricchi di avvenimenti politici e militari nessuno dei quali fu però decisivo. In Italia il ministero presieduto dall’on. Paolo Boselli, entrato in carica il 18 giugno 1916, fu detto «nazionale», ma in realtà fu debolissimo perché la nomina dell’on. Bissolati a ministro senza portafoglio aggravò il già esistente contrasto tra il comandante supremo gen. Cadorna ed il Governo. La permanenza di Sonnino alla Consulta costituì invece una garanzia di fronte all’Intesa della QOI}tinuità della politica internazionale del nostro paese. Dal punto di vista mlli’tare sul fronte italo-austriaco si ebbe il successo della presa di Gorizia da parte delle truppe italiane (9 agosto), avvenimento che pur non avendo un grande valore militare rialzò il morale degli Italiani che la precedente offensiva dal Trentino e la notizia dell’impiccagione di Battisti e di Filzi avevano depresso. Anche sul fronte italo-austriaco si ebbe il successo della presa di Gorizia da parte delle zone occupate intorno a Verdun l’Intesa conseguì vantaggi puramente tattici. Invece i successi dell’offensiva di Brusilov sul fronte austro-russo e l’occupazione dell’Armenia da parte delle truppe zariste segnarono un notevole successo dell’Intesa ma neppure essi diedero risultati definitivi, anzi sulla fine dell’anno gli Imperi Centrali si presero una vistosa rivincita: la Romania il 28 agosto dichiarò finalmente guerra all’Austria-Ungheria ma gli iniziali successi in Transilvania risultarono effimeri perché la controffensiva bulgaro-tedesca mise fuori combattimento il nuovo alleato dell’Intesa, e la stessa Bucarest venne occupata. L’Intesa aveva sperato che l’attacco rumeno fosse portato verso sud, contro la Bulgaria, per tendere la mano al corpo di spedizione stanziato a Salonicco ma motivi di politica interna avevano indotto i Rumeni a rivolgersi verso gli irredenti territori della Transilvania. In tal modo la Bulgaria, che non s’era riusciti a smuovere dall’alleanza austro-tedesca con mezzi diplomatici perché il Governo russo avanzava condizioni che in quel momento sembravano (ed erano) troppo onerose, si trovò maggiormente legata alla sorte degli avversari dell’Intesa.
La Grecia rimase ancora dilaniata tra i fedeli al Re ed i venizelisti, ed i militari dell’Intesa, specialmente i Francesi, continuarono ad intromettervisi senza alcun riguardo per la libertà di decisione del Governo legittimo.
La dichiarazione di guerra da parte dell’Italia alla Germania (28 agosto) tolse ai nostri alleati il motivo (o il pretesto) di non rivelare gli accordi tra loro conclusi nel 1915 e nel 1916 sulla spartizione dell’Impero Ottomano; ma le insistenti richieste del Governo italiano d’esser messo al corrente e di divenire esso pure beneficiario dei futuri acquisti, non furono subito accolte e la questione si trascinò fino al 1917.
Fu in questa atmosfera di stanchezza generale creata dall’impressione che la fine della guerra fosse ancora lontana che sul finire del 1916 il Governo tedesco ed i suoi alleati consegnarono ai paesi neutrali una nota per le potenze dell’Intesa perché venissero iniziati negoziati di pace, ma la proposta germanica formulata in termini genetrici venne respinta e la discussione si trasportò sulla responsabilità dello scoppio della guerra e finì con la dichiarazione che l’Intesa non aveva alcuna fiducia nella parola della Germania.
Poco dopo il presidente americano Wilson, rieletto nelle elezioni tenutesi nel novembre 1916 per il quadriennio 1917-21, iniziò a sua volta dei sondaggi non ufficiali per conoscere a quali condizioni i belligeranti sarebbero stati disposti a por fine alla guerra, ma anche questo tentativo non ebbe esito felice.
Gli avvenimenti militari accaduti fuori dal continente europeo ebbero scarsa influenza, soprattutto quelli dell’Arabia turca. Maggiore importanza ebbe invece il rovesciamento dell’imperatore etiopico Ligg Jyasu che essendo favorevole al mondo musulmano costituiva una minaccia potenziale per la Colonia Eritrea. La successione dell’imperatrice Zeoditu, che associò come erede al trono ras Tafari, iJmpedi che nel continente africano si aprisse un nuovo fronte.
Nel corso del 1916 non ebbero alcuna importanza né la morte dell’imperatore austro-ungarico Francesco Giuseppe, né il mutamento ministeriale avvenuto in Gran Bretagna ove un Governo di coalizione presieduto da Lloyd George succedette al Gabinetto Asquith e al Foreign Offl:ce a Sir E. Grey subentrò Lord Balfour, né la sostituzione del barone Buriàn col conte Cze.rnin alla guida del Ballhaus né l’assassinio del conte Sturgkh a Vienna ad opera di F. Adler. Invece la sostituzione di Sazonoff alla guida della politica estera russa fu un ulteriore segno della crisi de’ll’impero zarista che sfocerà nel marzo dell’anno seguente nella cosiddetta « rivoluzione di febbraio».
2. I documenti qui raccolti provengono per la massima parte dall’Archivio Storico del Ministero degli Affari Esteri, e precisamente dai seguenti fondi: Archivio della Cifra; Archivio unificato del Gabinetto e della Direzione Generale degli Affari Politici; Ambasciata a Londra.
Alcuni documenti sono tratti dalle Carte Salandra, conservate nella Biblioteca Comunale « Ruggero Bonghi » di Lucera, dall’Archivio Sonnino di Montespertoli e dall’Archivio Centrale dello Stato, fondo Boselll.
3. Come nei volumi precedenti anche in questo volume alcuni del documenti pubblicati erano già noti. I riferimenti all’edito sono stati limitati alle sole pubblicazioni fatte direttamente da protagonisti. Esse sono:
S. SoNNINO, Diario 1916-1922, a cura di P. Pastorelli, Bari, 1972;
S. SoNNINO, Carteggio 1916-1922, a cura di P. Pastorelli, Bari, 1975.
Il sesto volume concerne il periodo l” gennaio-15 maggio 1917 e comprende come momenti salienti: la Conferenza interalleata di Roma; la rispostacollettiva delle potenze dell’Intesa alla nota di Wilson ai belligeranti del 18 dicembre 1916; l’inizio della guerra sottomarina illimitata da parte della Germania;la rivoluzione russa del febbraio e le prime prese di posizione dei Soviet e dei partiti socialisti europei per una • pace senza <1-nnessioni né indennità •; l’incontroitalo-franco-britannico di San Giovanni di Moriana; l’intervento degli Stati Unitia fianco dell’Intesa, e la crisi del governo greco fino alla vigilia della proclamazione della repubblica.
I documenti ivi riportati sono stati raccoLti con un criterio di ampia scelta,richiesto dal ritmo particolarmente serrato, nel tempo di guerra, delle comunicazioni fra la Consulta e le sue rappresentanze all’estero. Essi provengono daiseguenti fondi:
l) Archivio Storico del Ministero degli Affari Esteri:
a) Telegrammi di Gabinetto: in arrivo, registri nn. 456 e 457, e in partenza, registro n. 460; telegrammi ordinari: in amiv o, registro n. 449, e in partenza, registro n. 454.
b) Serie politica, esaminata nei pacchi riguardanti singoli paesi e le principali questioni internazionali.
c) Archiv.i delle Ambasciate a Londra, Parigi e Pietrogrado, quest’ultimo particolarmente ricco.
d) Raccolte particolari concernenti: le conferenze internazionali (pacchi l a 3); il conflitto europeo (pacchi nn. 228, 232, 233); ·i tentativi di pace (pacco n. 247); la Santa Sede (pacco n. 177); la Turchia e la questione dell’Asia Minore (pacchi nn. 201 a 206).
e) Archivi speciali: Archivio di Gabinettò, Carte del segretario generale De Martino (casella n. 74); Carte personali dell’ambasciatore a Londra, marchese Imperiali e Diario del medesimo; Carte del capo di Gabinetto, conte Aldrovandi.
2) Archivio Centrale dello Stato:
Carte Boselli e Presidenza del Consiglio; Carte Sonnino (registri l a 35); Carte Orlando (Guerra mondiale) e suo Carteggio (buste nn. l a 13).
3) Archivio Sonnino, Montespertoli.
Alcuni documenti erano già stati editi nelle pubblicazioni seguenti:
M. TOSCANO, Gli accordi di San Giovanni di Mariana, Giuffrè, ·Milano, 1936;
F. MARGIOTTA BROGLIO, Italia e Santa Sede. Dalla grande guerra alla Concilizione. Aspetti politici e giuridici, Laterza, Bari, 1966.
S. SoNNINo, Diario, 1916-1922, vol. III, a cura di P. Pastorelli, Laterza, Bari, 1972;
S. SoNNINO, Carteggio 1916-1922, a cura di P. Pastorelli, Laterza, Bari, 1975.
L’ottavo volume abbraccia il periodo 16 maggio-31 agosto 1917, una fase quasi di stallo o di transizione della guerra mondiale. Sul piano diplomatico gli eventi salienti furono l’intervento della G!’ecia e poi della Romania a fianco dell’Intesa; il momento culminante ma presto delusivo della guerra sottomarina ad oltranza; il laboratorio pedezionamento degli accordi di S. Giovanni di Mariana, che misero un termine agli screzi con gli A:lleati, ma rimasero poi senza futuro; la partecipazione di Sonnino alla Conferenza di Parigi del 25-26 luglio e infine, in agosto, la pubblicazione della nota pontificia per la pace, verso la quale la p:vesa di posizione del ministro italiano fu determinante anche per quella degli Alleati.
I documenti pubblicati provengono dai seguenti fondi:
l) Archivio storico del ministero degli Affari Esteri:
a) Telegrammi di Gabinetto: in arrivo, registro n. 457, e in partenza, registro 460; telegrammi ordinari: in arrivo, registri 449, 450, 451, 452.
b) Serie politica esaminata nei pacchi riguardanti ri singoli paesi e le principali questioni internazionali.
c) Archivi delle Ambasciate a .Londra, Parigi e P<ietrogrado.
d) Raccolte particolari riguardanti: le conferenze internazionali; il conflitto europeo; la Santa Sede; la Turchia e ila questione dell’Asia minore.
e) Archivi gpeciali: archivio di Gabinetto; Cal’te del seg:vetario generale De Martino (casella n. 74); Carte personali dell’Ambasciatore a Londra, marchese Imperiali e Diario del medesimo; ca:vte del capo di Gabinetto conte Aldrovandi Marescotti.
2) Archivio centrale dello Stato:
Carte Boselli e Presidenza del Consiglio; Carte Sonnino; Carte Orlando (Guerra mondiale) e suo Carteggio.
3) Archivio Sonnino, Montespertoli.
documenti già editi, principalmente nelle seguenti pubblicazioni, sono indicati volta a volta:
-M. ToscANO, GU accordi di S. Giovanni di Mariana, Giuffré, Milano, 1936;
F. MARGIOTTA-BROGLIO, Italia e Santa Sede. Dalla grande guerra alla Conciliazione. Aspetti politici e giuridici, Laterza, Bari, 1966;
S. SoNNINO, Scritti e discorsi extraparlamentari 1903-1920, vol. II, a cura di
F. Brown, Laterza, Bari, 1972;
S. SONNINO, Diario, 1916-1922, a cura di P. Pastorelli, Laterza, Bari, 1972;
S. SoNNINO, Carteggio 1916-1922, a cura di P. Pastorelli, Laterza, Bari, 1975.
Il nono volume abbraccia il periodo l o settembre -31 dicembre 1917, una fase delicata della guerra mondiale caratterizzata sul piano politico, militare e diplomatico soprattutto da due eventi: l’aggravarsi della situazione interna russa fino allo scoppio della Rivoluzione con la presa del potere da parte dei Soviet, il crollo del fronte italiano a Caporetto e la formazione del Gabinetto Orlando. Continuano inoltre i contatti e i tentativi di pace mentre si esplica l’azione internazionale dei socialisti e si cerca di organizzare una nuova conferenza interalleata a Parigi. Il 7 dicembre, infine, gli Stati Uniti dichiarano guerra all’Austria-Ungheria.
I documenti pubblicati provengono dai seguenti fondi:
l) Archivio storico del Ministero degli Affari Esteri:
a) Telegrammi di Gabinetto: in arrivo, registro n. 459; telegrammi ordinari: in arrivo, registri 452-453 e in partenza, registro 455. Il registro di telegrammi di gabinetto in partenza 461 (21 giugno-31 dicembre 1917) e il registro di telegrammi di gabinetto in arrivo 458 (19 luglio-14 novembre 1917) mancano; i telegrammi di tali periodi pubblicati sono tratti da copie contenute in altri fondi.
b) Serie politica esaminata nei pacchi riguardanti i singoli paesi e le principali questioni internazionali.
c) Archivi delle Ambasciate a Londra, Parigi e Pietrogrado.
d) Raccolte particolari riguardanti: le conferenze internazionali; il conflitto europeo; la Santa Sede; la Turchia e la questione dell’Asia minore.
e) Archivi speciali: archivio di Gabinetto; Carte del segretario generale De Martino (casella n. 74); Carte personali dell’Ambasciatore a Londra, marchese Imperiali e Diario del medesimo; carte del capo di Gabinetto conte Aldrovandi Marescotti.
2) Archivio centrale dello Stato:
Carte Boselli e Presidenza del Consiglio; Carte Sonnino; Carte Orlando (guerra mondiale) e suo Carteggio.
XI
3) Archivio Sonnino, Montespertoli.
Alcuni documenti erano editi nelle seguenti pubblicazioni:
-L. ALDROVANDI MARESCOTTI, Guerra diplomatica. Ricordi e frammenti di diario, Milano, 1937.
L. CADORNA, Pagine polemiche, Milano, 1951.
F. MARGIOTTA-BROGLIO, Italia e Santa Sede. Dalla grande guerra alla Conciliazione, Bari, 1966.
S. SoNNINO, Diario, 1916-1922, a cura di P. Pastorelli, Laterza, Bari, 1972.
S. SoNNINO, Carteggio, 1916-1922, a cura di P. Pastorelli, Laterza, Bari, 1975.
M. ToscANO, L’inizio della rivoluzione sovietica visto dall’ambasciata d’Italia a Pietrogrado, in « Nuova Antologia • nn. 2009-2010 maggio, giugno 1968.
Il decimo volume abbraccia il periodo 1° gennaio -31 maggio 1918.
Questi primi cinque mesi dell’ultimo anno di guerra appaiono caratterizzati da alcuni avvenimenti di notevole importanza dal punto di vista militare e diplomatico: il discorso di Wilson, 1’8 gennaio, sui <<quattordici punti», lo svolgersi dell’attività del Consiglio Supremo di guerra, la conclusione in marzo della pace di Brest-Litovsk tra gli Imperi centrali e la Russia, e in maggio della pace separata della Romania.
Particolare rilievo assumono anche in questo periodo le trattative tra gli alleati e il Governo giapponese per il progettato intervento in Siberia, la questione del protettorato religioso in Palestina e il problema dell’indipendenza della Finlandia e degli Stati Baltici. Continuano inoltre vari tentativi di aperture di pace da parte della Germania e soprattutto dell’Austria-Ungheria, mentre si tiene a Roma un congresso delle nazionalità oppresse dell’Austria-Ungheria e viene stipulata in aprile una convenzione tra il Governo italiano e il Consiglio Nazionale dei paesi cecoslovacchi.
I documenti pubblicati provengono dai seguenti fondi:
l. Archivio storico del Ministero degli Affari Esteri: a) Telegrammi di Gabinetto e ordinari in arrivo e partenza. b) Serie politica esaminata nei pacchi riguardanti i singoli paesi e le
principali questioni internazionali. c) Archivi delle Ambasciate a Londra, Parigi e Pietrogrado. d) Raccolte particolari riguardanti: le conferenze internazionali; il con
flitto europeo; la Santa Sede; la Turchia e la questione dell’Asia minore. e) Archivi speciali: archivio di Gabinetto, Carte del segretario generale De Martino, casella 71, carte del capo di Gabinetto conte Aldrovandi Marescotti.
2. Archivio centrale dello Stato: Carte Orlando (guerra mondiale) e fondo Presidenza del Consiglio.
3. Archivio Sonnino, Montespertoli.
Alcuni documenti erano editi nelle seguenti pubblicazioni:
F. MARGIOTTA-BROGLIO, Italia e Santa Sede. Dalla grande guerra alla Conciliazione, Bari, 1966.
S. SONNNINO, Diario, 1916-1922, a cura di P. PASTORELLI, Laterza, Bari 1972.
S. SONNINO, Carteggio, 1916-1922, a cura di P. PASTORELLI, Laterza, Bari, 1975.
L’undicesimo volume, relativo agli ultimi cinque mesi del conflitto mondiale, è l’ultimo della quinta serie dei Documenti Diplomatici Italiani. Sul piano diplomatico il periodo appare caratterizzato dal moltiplicarsi dei tentativi e delle aperture di pace degli Imperi Centrali sino alla richiesta di mediazione a Wilson, mentre si precisa e si estende l’intervento interalleato in Siberia e nella Russia settentrionale e particolare rilievo assume il problema delle nazionalità dell’Impero austro-ungarico in via di dissoluzione. Alla fine di settembre la Bulgaria chiede l’armistizio, seguita a metà ottobre dalla Turchia, e il 24 ottobre ha inizio una nuova grande offensiva dell’esercito italiano che porta il 30 all’occupazione di Vittorio Veneto. Il 3 novembre viene firmato l’armistizio di Villa Giusti, mentre già a fine ottobre gli jugoslavi e i cechi avevano proclamato l’indipendenza dei propri Stati.
I documenti pubblicati provengono dai seguenti fondi:
l) Archivio Storico del Ministero degli Affari Esteri:
a) Telegrammi di Gabinetto e ordinari in arrivo e partenza.
b) Serie politica esaminata nei pacchi riguardanti i singoli paesi e le principali questioni internazionali. c) Archivi delle Ambasciate a Londra, Parigi e Pietrogrado. d) Raccolte particolari riguardanti: le conferenze internazionali; il conflitto
europeo; la Santa Sede; la Turchia e la questione dell’Asia Minore. e) Archivi speciali: archivio di Gabinetto Carte del Segretario generale De Martino (casella 74), carte del capo di Gabinetto conte Aldrovandi Marescotti.
2) Archivio centrale dello Stato: Carte Orlando (guerra mondiale) e fondo Presidenza del Consiglio.
3) Archivio Sonnino, Montespertoli.
Alcuni documenti erano editi nelle seguenti pubblicazioni:
S. SONNINO, Diario, 1916-1922, a cura di P. Pastorelli, Laterza, Bari 1972.
S. SoNNINO, Carteggio, 1916-1922, a cura di P. Pastorelli, Laterza, Bari, 1975.
Posted on April 11, 2015